Prende oggi il via anche a Como la raccolta di firme promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, che riunisce Confcooperative, LegaCoop e Agci, per la proposta di legge di iniziativa popolare contro le false cooperative.
L’obiettivo, a livello nazionale, è quello di raccogliere entro il prossimo 6 novembre le firme necessarie affinché l’iniziativa giunga in Parlamento.
L’obiettivo è chiaro, mettere finalmente fuori gioco le false cooperative che perseguendo finalità estranee a quelle mutualistiche, eludendo i controlli e non rispettando i contratti nazionali di lavoro, danneggiano il mercato e macchiano l’immagine della buona cooperazione.
Per farlo serve mettere in campo gli interventi contenuti nella legge che proponiamo.
Servono, lo diciamo da tempo, controlli più incisivi e sanzioni più dure per scoraggiare la nascita e l’attività di cooperative di nome, ma non di fatto.
In particolare, l’Alleanza propone la cancellazione dall’Albo delle Cooperative per le imprese che eludono i controlli; la tempestiva comunicazione dello scioglimento delle imprese all’Agenzia delle Entrate, per quelle cooperative che nascono e muoiono nel giro di pochi mesi accumulando debiti con l’Erario; la definizione di precisi strumenti di coordinamento tra i soggetti chiamati a vigilare sulle cooperative evitando sovrapposizioni e duplicazioni.
A finire nel mirino della proposta di legge sono anche problematiche come il massimo ribasso nelle gare d’appalto e le infiltrazioni mafiose, contrastate anche grazie all’applicazione del Protocollo di legalità già sottoscritto (unica associazione oltre a Confindustria) con il Ministero dell’Interno.
La proposta di legge interviene, infine, con strumenti per il rafforzamento della partecipazione dei soci ai processi decisionali e il sostegno agli osservatori territoriali della cooperazione.
“Confcooperative e l’Alleanza delle Cooperative stanno dalla parte della legalità – ha dichiarato Mauro Frangi, Presidente di Confcooperative Insubria – In primo luogo perché difendiamo la reputazione della buona cooperazione, fatta anche sul nostro territorio da migliaia di cooperatori, persone che fanno impresa rispettando le regole, valorizzando il lavoro e i lavoratori, promuovendo dignità, coesione e inclusione sociale, contribuendo alla sviluppo del territorio e del Paese”
“Per farlo con successo servono strumenti legislativi adeguati, serve superare una normativa frammentaria e inadeguata ad arginare furbi e delinquenti. Serve sconfiggere la concorrenza sleale dei disonesti, che sfruttano il lavoro, evadono imposte e obblighi contributivi, deturpano il buon nome della cooperazione promuovendo e gestendo realtà che con il mutualismo, la partecipazione dei soci, la solidarietà non hanno nulla a che vedere”.
“Di fronte ai fatti di questi giorni – prosegue Mauro Frangi - da Mafia Capitale a CPL Concordia a Ischia sino alle cooperative coinvolte nelle vicende dei campi profughi in Sicilia – e agli attacchi, in qualche caso strumentali al mondo della cooperazione, non accettiamo di vedere compromessi la nostra credibilità e la nostra reputazione. Alziamo la voce e non diamo reti di protezione a nessuno, nemmeno a quelle nostre associate i cui dirigenti sono oggi oggetto di indagine o di verifiche della Magistratura. In questi casi la sospensione dall’associazione è stata immediata. Abbiamo annunciato la costituzione come parte civile nei processi. E, infine, vogliamo leggi e controlli seri per poter finalmente dire basta alle false cooperative”.
“E’ un interesse dell’intera comunità – conclude Mauro Frangi - non solo dei cooperatori. E’ un pezzo dell’impegno comune per costruire un’altra Italia. Un Paese diverso, con un’economia pulita, un mercato sano - in cui contino di più onestà, lealtà e correttezza - con maggior rispetto del lavoro, delle persone e delle opportunità per tutti. Un’economia in cui concorrenza leale, burocrazia semplificata e efficiente, creatività e crescita per tutti siano realtà; in cui il benessere della comunità sia il vero fine ultimo del fare impresa. Un mercato in cui non vi sia posto per le false imprese. Le imprese autentiche – cooperative e non - non sono solo un luogo di lavoro e di produzione della ricchezza. Rappresentano un volano per la crescita degli individui e delle comunità in cui sono inserite. Solo la buona impresa aiuta a superare diseguaglianze ed emarginazione, promuove dignità e senso civico”.
Per questa ragione Confcooperative e l’Alleanza delle Cooperative proporranno nei prossimi mesi la firma della proposta di legge non solo ai cooperatori ma a tutti i cittadini a cominciare da quanti incontrano la cooperazione come utenti dei servizi che questa propone, da quelli di cura e di inclusione sociale a quelli bancari offerti dalla cooperazione di credito, ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese, sino ai Sindaci e agli Amministratori locali che ben conoscono la cooperazione autentica e il valore che essa rappresenta per le nostre comunità.