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Dodici anni dopo una nuova Legge Regionale regolamenta il sistema cooperativo lombardo.

Dodici anni dopo una nuova Legge Regionale regolamenta il sistema cooperativo lombardo.

REGIONE LOMBARDIA: Approvati a larga maggioranza il Progetto di Legge “Nuove norme per la cooperazione in Lombardia” e la Proposta di Legge al Parlamento “Disposizioni contro le false cooperative”


martedì 27 ottobre 2015

REGIONE LOMBARDIA: Approvati a larga maggioranza il Progetto di Legge “Nuove norme per la cooperazione in Lombardia” e la Proposta di Legge al Parlamento “Disposizioni contro le false cooperative”


Una profonda revisione delle norme del 2003 per adeguarle ad un contesto economico e sociale profondamente trasformato per dare nuovo slancio alla missione delle imprese cooperative lombarde, alla loro capacità di creare valore, occupazione, ricchezza, inclusione sociale.

“Una buona legge - commenta Mauro Frangi, Presidente di Confcooperative Insubria - Ancora una volta Regione Lombardia sceglie di essere all’avanguardia della legislazione cooperativa, traducendo in norme operative il riconoscimento della funzione economia e sociale della cooperazione previsto dall’articolo 45 della Costituzione e dall’articolo 3 dello Statuto Regionale”.

Molti sono gli aspetti significativi contenuti nella nuova Legge che valorizza il ruolo delle imprese cooperative e la loro capacità di rispondere positivamente ai bisogni delle persone e delle comunità.

Un sostegno particolare è rivolto alle cooperative sociali con misure che, senza sostanziali costi a carico dell’Amministrazione Pubblica, ne promuovono e ne sostengono l’attività. 

“E’ il caso - commenta Mauro Frangi - delle disposizioni finalizzate ad agevolare l’assegnazione alle cooperative sociali di beni pubblici o ad ampliare le possibilità di inserimento lavorativo di soggetti deboli o fortemente marginalizzati nel mercato del lavoro. Ma soprattutto è il caso della norma che prevede l'affidamento, da parte della Regione e degli enti del sistema regionale, di una quota di servizi, pari al 5%, riservata alla realtà della cooperazione sociale. Una misura resa ancora più incisiva dall’avere collegato l’attuazione del provvedimento con gli obiettivi dei dirigenti regionali e con le scelte degli enti locali, come condizione vincolante per partecipare al patto di stabilità”.

Altre disposizioni previste riguardano i circoli cooperativi e le cooperative di comunità. Le cooperative costituite da giovani under 35 o quelle costituite tra lavoratori di aziende in crisi.

“Ne esce rafforzata - commenta Mauro Frangi - l’idea che il mutualismo e la cooperazione tra le persone costituiscano un bene per la comunità. Un’opportunità, una risorsa per rispondere in modo efficace ed efficiente ai bisogni. E’ il caso delle cooperative di comunità per la prima volta normate esplicitamente in una legge. Cooperative che promuovono la partecipazione diretta dei cittadini all’erogazione di servizi di pubblica utilità e alla gestione e valorizzazione di beni comuni quali la salute, la cultura, il paesaggio e l’ambiente, l’educazione. Una strada per evitare la desertificazione e l’impoverimento soprattutto delle piccole comunità e delle aree territoriali più deboli. Una nuova sfida per il movimento cooperativo: riuscire anche nella gestione dei beni comuni a fare quello che la cooperazione di credito e quella sociale hanno fatto per lo sviluppo delle nostre comunità”.

La legge prevede, infine importanti disposizioni per il sostegno all’accesso al credito delle imprese cooperative.

Ma i commenti positivi sul Consiglio Regionale di oggi non si fermano qui.

Nella medesima seduta è stata approvata, infatti, anche la nuova Legge “Disposizioni per il contrasto alle false cooperative”.

Si tratta della medesima proposta di legge per cui negli scorsi mesi Confcooperative e le associazioni dell’Alleanza delle Cooperative hanno raccolto le firme tra i cittadini. Regione Lombardia ha voluto farla interamente propria sottoponendola anch’essa al Parlamento Italiano.

“E’ la conferma ulteriore che si trattava di un’iniziativa di interesse generale - commenta Mauro Frangi, Presidente di Confcooperative Insubria - L’idea di costruire anche per questa via un’altra Italia. 

Un Paese con un’economia pulita in cui a contare siano lealtà, correttezza, rispetto delle regole, competizione corretta tra le imprese. Scopriamo oggi con grande piacere che in questa battaglia il movimento cooperativo ha al suo fianco Regione Lombardia, la regione più avanzata del Paese. Un motivo in più per chiedere al Parlamento Italiano di tradurre in fretta in norme questa iniziativa.”