Sabato 20 Maggio 2017 presso “Ville Ponti” a Varese si è tenuta l’annuale Assemblea di Confcooperative Insubria:
“COOPERARE, CONDIVIDERE, INVESTIRE.
INFINITI FUTURI”
Alla tavola rotonda hanno preso parte il Prefetto di Varese Giorgio Franco Zanzi, il Sindaco di Varese Davide Galimberti, il Presidente della CCIAA di Varese Giuseppe Albertini, il Vice Presidente Vicario di Confcooperative Marco Menni, il Presidente di Federabitazione Alessandro Maggioni, il Direttore di Confcooperative Reggio Emilia Giovanni Teneggi. Moderatore, Flaviano Zandonaio di Euricse.
In breve, i punti salienti della relazione del Presidente Frangi
La sottolineatura circa l’importanza del momento assembleare, come occasione per fare il punto ed indicare gli “orizzonti di futuro” con le imprese aderenti e formulare le proposte di Confcooperative Insubria a comunità e Istituzioni.
A poco più di due anni della sua costituzione, Confcooperative Insubria si presenta come un’associazione in crescita; con le 407 cooperative aderenti a dicembre 2016 rappresenta il 16 % delle imprese aderenti a Confcooperative Lombardia e poco più del 50% delle imprese cooperative attive iscritte ai Registri delle Imprese delle CCIAA di Como eVarese. In crescita anche occupati e fatturati delle imprese cooperative aderenti.
Ma l’Associazione è cresciuta non solo nei numeri ma anche, in particolare a Varese, nel rimettere al centro della sua azione le imprese aderenti ed i loro bisogno. Perché “vengono prima le cooperative, poi la Confcooperative”.
Il richiamo alla “funzione sociale” della Cooperazione, sancita e tutelata dall’art. 45 della Costituzione: le Cooperative nascono e crescono solo per rispondere ai bisogni di una comunità e per creare lavoro; non per altre ragioni.
Il presentarsi alle istituzioni e agli attori economico-sociali con le “carte in regola”, come un attore protagonista dei processi di sviluppo economico e di coesione sociale del territorio. Un’Associazione “capace di mettersi sulle spalle la responsabilità di un pezzo del Paese”.
Il cuore della relazione, i tre verbi declinati all’infinito che descrivono ad un tempo le azioni da mettere in campo ed il modo in cui farlo. Verbi all’infinito e infiniti declinati al futuro. Cooperare, Condividere, Investire.
“Operare-con”, realizzare opere, generare lavoro.
“Con-dividere”, mettere storie e progetti in “comune” con altri.
“Investire”, perché senza l’assunzione di un rischio nulla di nuovo si può creare.
In una dimensione di ancoraggio in cui “Gli orizzonti del futuro cooperativo coincidono sempre con i principali bisogni insoddisfatti delle comunità e delle persone che le abitano”.
Tre gli orizzonti di futuro su cui concentrare l’azione dell’Associazione e delle cooperative aderenti.
Il primo orizzonte del futuro cooperativo è l’orizzonte della sanità e del nuovo welfare. Dal ricomporre la capacità di prendersi cura di chi ha bisogno, su fondamenta di comunità e sussidiarietà, all’essere al fianco delle comunità nel gestire l’emergenza connessa dell’accoglienza e dell’integrazione dei nuovi cittadini che arrivano dalle pereiferie del mondo.
Il secondo orizzonte del futuro cooperativo è l’orizzonte del lavoro. Dando vita a nuove imprese e rimettendo al centro l’impresa e la sua capacità di investire sul futuro generare ricchezza, creare cooperazione.
Il terzo orizzonte del futuro cooperativo è l’orizzonte del mutualismo tra le persone e dento le comunità. Un ritorno alle origini del movimento cooperativo.
Orizzonti di futuro per i quali non serve alcun “favore” della politica; “serve solo che i cooperatori e le cooperative continuano a fare ciò che sanno fare”.
Nella successiva tavola rotonda, centrali i temi della legalità in economia, della pluralità delle forme economiche, della solidarietà, della coesione sociale e della dimensione dell’economia connessa dal territorio.