Un percorso culturale verso le elezioni europee - 8/9 giugno 2024
Presentazione
“Un’Europa più solidale – e quindi più forte – non può essere solo il risultato di interventi legislativi poiché occorre restituire centralità alla persona umana, investire sul valore della comunità e perseguire uno sviluppo integrale orientato al bene comune. Ma in questo momento abbiamo bisogno di partecipazione, dialogo e collaborazione. In virtù di questo dobbiamo valorizzare ancora di più l’identità della cittadinanza europea. Abbiamo capito insomma che non è accettabile un’economia senza morale, uno sviluppo senza giustizia, una crescita a scapito delle generazioni future”. (David Sassoli, Appunti di cultura politica 2/2021)
“L’Europa unita ci fa bene” è la convinzione che motiva il percorso culturale in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo (8/9 giugno) promosso dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali con la partecipazione di Azione cattolica, Acli, Movimento dei Focolari, Forum Famiglie Como, Movimento adulti scout cattolici italiani (Masci), Caritas, Compagnia delle Opere (CdO) , Confcooperative, Cisl, Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid).
Il percorso che prevede cinque incontri in diversi luoghi della diocesi ha come titolo “Europa, un’eredità, una sfida, un progetto” ed esprime la consapevolezza che di fronte alla crisi della partecipazione e della democrazia non ci si debba rassegnare ma si debbano intensificare e qualificare il pensiero e l’azione perché un nuovo inizio sia possibile in fedeltà agli ideali, ai principi e ai “sogni” dei padri fondatori, primi tra tutti la pace, la giustizia, il bene comune, la solidarietà.
Papa Francesco indica lo sforzo da compiere: “Mantenere viva la democrazia in Europa richiede di evitare tante “maniere globalizzanti” di diluire la realtà: i purismi angelici, i totalitarismi del relativo, i fondamentalismi astorici, gli eticismi senza bontà, gli intellettualismi senza sapienza” (Strasburgo 25 novembre 2014)
Per un’Unione europea che sappia motivare e sostenere il processo di integrazione, che sappia rispondere alle sfide che vengono da crisi e conflitti interni e internazionali, che sappia orientare le transizioni ambientali e digitali sono irrinunciabili un’opinione pubblica informata e una cittadinanza europea sempre più consapevole e attiva.
Da qui le ragioni di un percorso che, pur avendo come primo obiettivo la partecipazione al voto europeo dell’8 e del 9 giugno, va oltre una scadenza e ha l’ambizione di tenere viva sul territorio e con il coinvolgimento dei giovani la cura della casa comune europea. In questo percorso culturale rientra anche una riflessione sulla prospettiva degli Stati Uniti d’Europa.
A 74 anni dalla nascita della comunità europea (Dichiarazione Schuman (9 maggio 1950) un’Ue più unita e più protagonista è possibile se si rafforzano la volontà e il coraggio di ravvivare il pensiero e l’azione in un tempo di complessità e di incertezza.
La storia della costruzione europea, scriveva Jacques Delors (presidente del Parlamento europeo dal 1985 al 1994) “non è mai stata un lungo fiume tranquillo”: non sono state e non sono solo le questioni economiche e politiche ad agitare le acque. Il venire progressivamente meno delle motivazioni culturali e spirituali ha compromesso il senso e il valore dell’appartenenza europea e ha dato spazio a sovranismi e nazionalismi.
L’Ue ha bisogno soprattutto dei giovani ed è anche con loro che i promotori di questo percorso intendono proseguire nella conoscenza, nella riflessione e nel confronto, valutando insieme con loro la proposta di un osservatorio europeo sul territorio.
Contatti:
mail: cdal@diocesidicomo.it
cell: Claudio Berni (Comunicazione Cdal) 339 8531291
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